Forte Diamante: sentinella di Genova tra le valli del Polcevera e del Bisagno

A 670 metri di altitudine, sulla cima del Monte Diamante, si erge il Forte omonimo, dominando le colline che circondano Genova. Da questa posizione strategica si controllano le principali vie di collegamento tra le Valli del Polcevera e del Bisagno e il centro cittadino.

Nel Settecento, secondo il progetto dell’ingegnere De Cotte, fu costruita una prima postazione militare con funzione di vedetta. Tuttavia, l’importanza strategica del luogo — considerato un avamposto dello Sperone — richiese ben presto una struttura più solida.

Nel 1756, gli ingegneri De Sicre e il Maresciallo Flobert, su invito del Magistrato delle Fortificazioni e con il supporto del Marchese Giacomo Filippo Durazzo, diedero il via alla costruzione del Forte. Nonostante Flobert preferisse la zona di Bocca d’Asino (Boccadasse), accettò il progetto sul Monte Diamante grazie alla donazione di 50.000 Lire del Durazzo.

Il Governo della Repubblica approvò ufficialmente il contributo e i disegni di De Cotte. I lavori iniziarono il 2 giugno 1756, ma subirono uno stop a causa di controversie legate all’esproprio dei terreni.

Un Monumento alla Resistenza

Al termine dei lavori, fu collocata una lapide commemorativa, oggi scomparsa, con la dedica: “PROPUGNACULUM D. D. JACOBO ET PHILIPPO DURAZZO SACRUM […] ANNO MDCCLVIII” (trad.: “Forte dedicato ai Divi Giacomo e Filippo Durazzo, costruito nel 1758 a loro spese, amanti della Patria”).

Secondo una mappa del 1796 conservata nell’Archivio di Stato di Genova, il forte contava tre livelli abitativi e una copertura spiovente, poi rimossa in epoca napoleonica per creare una terrazza difensiva con caditoie.

L’eroica difesa del 1800

Durante l’assedio del 1800, il Forte Diamante fu affidato al Generale Bertrand. Il 30 aprile, dopo aver preso le postazioni dei Due Fratelli, gli austriaci guidati dal Conte di Hohenzollem intimarono la resa con minacce dirette. La risposta di Bertrand fu ferma:

“Signor Generale, l’onore… proibisce imperiosamente alla brava guarnigione che io comando di rendere il Forte…”

Grazie all’arrivo dei battaglioni francesi di Soult, gli austriaci furono respinti.

Il declino e l’abbandono

Dopo il 1814, il Governo Sardo rinforzò la struttura. Nel 1849, durante i Moti Genovesi, il Forte fu teatro di brevi scontri. Nel 1857, un gruppo rivoluzionario legato a Pisacane tentò un’occupazione notturna, che fallì dopo l’uccisione di un sergente.

Nonostante il Forte figuri tra gli edifici di interesse storico e artistico, oggi versa in uno stato di abbandono, con un progressivo deterioramento delle sue strutture.

(Tratto da “Mura e fortificazioni di Genova” Riccardo Dellepiane, Nuova Editrice Genovese)

Mappa Diamante
Piantina Forte Diamante

(Cartina tratto da “I forti di Genova” Sagep Editice)

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