
FERITOIA: apertura praticata nelle opere fortificate o nelle piastre di corazzature dei forti e dei carri armati, attraverso la quale il difensore può fare uso delle armi rimanendo al coperto. Le f. praticate negli sporti delle mura o sul cammino di ronda si chiamavano caditoie. Nella foto feritoie del Forte Crocetta.

GARITTA: piccola costruzione di legno o di muratura, a pianta quadrata o circolare, collocata generalmente all’esterno di un edificio o di un recinto, e destinata a riparare la sentinella addetta alla vigilanza dell’edificio stesso o dell’area recintata.
Nella foto una garitta del Forte Santa Tecla.

CANNONIERA: apertura realizzata nelle murature delle opere fortificate per farvi entrare una parte della volata dei pezzi di artiglieria per l’esecuzione dei tiri. Dopo l’adozione delle artiglierie, cannoniere furono realizzate nei parapetti delle fortificazioni e denominate troniere. Nella foto le canoniere di Forte Sperone.

CADITOIA: elemento della fortificazione antica, specialmente medievale, consistente in un’apertura praticata nei pavimenti di costruzioni aggettanti: di lì si gettavano proiettili, pietre, ecc., per impedire agli assalitori di aprire brecce ai piedi delle opere difensive o la scalata alle mura. Nella foto le caditoie della Torre di San Bernardino.

CAPONIERA: è un’opera fortificata dell’ingegneria militare, in legno o in muratura, destinata alla difesa del fossato di una cinta muraria, per impedirne il passaggio al nemico. Solitamente si trova nel fossato, o attraverso lo stesso, e può essere disposta su più ordini di fuoco. Permetteva inoltre di attraversare il fossato e raggiungere le opere esterne, rimanendo fuori dalla vista nemica. Fu utilizzata nelle fortificazioni permanenti, dove solitamente fuoriusciva leggermente rispetto alla fortificazione stessa, avendo quindi la possibilità di tenere sotto osservazione armata il fossato. Nella foto la caponiera di Forte Richelieu.

CORDONE: Rilievo di pietra o laterizi, a modanatura semicircolare e uniforme, sporgente dalle mura fra la scarpata e il parapetto. A Genova la cordonatura delle mura è in pietra piccata; solo presso il Cavaliero dell’Acquasola (via Carcassi) vi è un tratto di cortina con il cordone di mattoni.

RIVELLINO: Nell’arte militare antica e medievale, elemento della fortificazione staccato dalla cinta muraria, generalmente più basso di questa ed eretto davanti a una porta, per difenderla dal fuoco e dai proietti lanciati dal nemico e per fornire inoltre, lateralmente, un ottimo tiro fiancheggiante con possibilità di spazzare il fossato che domina, facilitando le sortite degli assediati. Il termine è tuttora in uso per indicare genericamente un elemento fortificato avanzato a cuneo verso il nemico e destinato a una prima protezione di punti di particolare importanza. Nella foto il rivellino del Forte Santa Tecla.

ORECCHIONE: Nelle fortificazioni, denominazione degli elementi costitutivi del fronte bastionato consistenti in una sporgenza arrotondata del fianco del bastione destinata a riparare i difensori dai tiri dell’artiglieria nemica.
Nella foto Forte San Giorgio IIMM.

STRADA COPERTA: ogni strada riparata dal tiro nemico; nelle opere di fortificazione, tratto di terreno, che gira intorno al fosso dalla parte della campagna, riparato da un parapetto che si congiunge con lo spalto.
Nella foto la strada coperta delle mura di Begato.

BALUARDO : nell’antica architettura militare, fortificazione composta da terrapieni e strutture di sostegno, in genere scarpate in muratura, su pianta poligonale. In particolare, l’elemento caratteristico della fortificazione bastionata (detto anche bastione), che consiste nelle opere difensive sporgenti dalle cortine soprattutto in corrispondenza degli angoli della cinta perimetrale. Nella foto bastione nelle Mura dello Sperone.

PARASTE: In architettura, pilastro con funzione portante, incorporato nella parete e sporgente dal filo di questa, usato soprattutto nello stile rinascimentale per riprodurre, sulle strutture murarie esterne, le forme tipiche degli ordini architettonici classici.
Nella foto Porta delle Chiappe.

SCARPA: Pendio delle pareti del terrapieno o della muraglia verso la campagna; poteva costituirsi con il riporto di muro inclinato alla base della fortificazione per rafforzarla.

SALIENTE: Angolo del baluardo formato dall’incontro di due fianchi, opera angolata con il vertice verso la campagna. Nella foto le mura dello Sperone.

PARAPETTO:Parte di un’opera fortificata che serve a proteggere il soldato mentre fa uso delle armi. In particolare nelle torri e nelle cortine dei castelli, il muretto sporgente situato sulla sommità della cinta, sostenuto da mensole e coronato da merli e in cui si aprivano fenditure per il getto verticale di proiettili sugli assalitori.
BUGNATO: è una lavorazione muraria utilizzata nell’architettura sin dall’antichità e ripresa, con modalità e forme diverse, fino all’epoca contemporanea, caratterizzata da blocchi di pietra sovrapposti a file sfalsate preventivamente lavorate in modo che i giunti orizzontali e verticali risultino scanalati ed arretrati rispetto al piano di facciata della muratura, con un effetto aggettante di ogni singolo blocco.

CORTINA: Nell’architettura militare, tratto di muro fortificato fra bastione e bastione o fra torre e torre. Nella foto la cortina nel tratto delle mura del Castellaccio.