Villa Brignole Sale Duchessa di Galliera è una villa nobiliare genovese ubicata nel quartiere di Voltri sui colli Castellaro e Givi.
Nel 1675 la villa fu acquistata da Giovanni Francesco Brignole Sale, dopo lavori di ampliamento i Brignole Sale la rinominarono villa Grande.
Nel 1699 il marchese Anton Giulio Brignole Sale commissionò i lavori di costruzione del giardino formale terminati nel 1711. Al doge Giovanni Francesco Brignole Sale si devono nel 1746 le terrazze, lo stemma e la scalea. Nel 1780 il voltrese Giuseppe Canepa decorò gli interni della villa in stile rococò a cui seguì l’intervento di Gaetano Cantone per la realizzazione del teatro storico. Nel 1803 vi lavorò Emanuele Andrea Tagliafichi che progetto un parco all’inglese e si dedicò ad alcuni interni del palazzo. Nel 1814 Carlo Barabino completò il bosco detto “del Leone” e nel 1872, Maria Brignole Sale De Ferrari, duchessa di Galliera, fece realizzare il vasto giardino romantico progettato da Luigi Rovelli. Nel 1888 la duchessa la lasciò in eredità perpetua all’Opera pia Brignole Sale. Dal 1931 è in uso al Comune di Genova, inizialmente in affitto e poi dal 1985 in proprietà tranne il palazzo e l’antistante giardino.
Il giardino divenne famoso nella prima metà dell’Ottocento per le sue camelie e la collezione di agrumi, talmente apprezzati che venivano inviati regolarmente come regalo a Maria Teresa, regina di Sardegna e moglie di Carlo Alberto di Savoia. Di quegli anni è la rappresentazione di M.P. Gauthier e la descrizione fatta dal giornalista e storico Davide Bertolotti nel 1832: “tra principesche sale, nel mezzo di giardini e boschi di rinomanza europea”.
La fruizione del Parco è libera e gratuita. Sono a pagamento solo le visite guidate e parte degli eventi organizzati dall’attuale gestore, ATI Villa Galliera (formata da associazioni che basano la propria attività sul volontariato), che gestisce il Parco in concessione dal Comune di Genova dal 2017.
Il parco è costituito da una parte a giardino formale, nei dintorni della villa, con elementi botanici classici dei giardini dell’epoca quali cedri, ginepri della Virginia, cipressi, ippocastani, magnolie, e palme. Con i restauri effettuati nel corso del 2013 è stata ricostituita la collezione di amarillidacee e piante sudafricane, secondo gli elenchi dei giardinieri della Duchessa: spiccano per la loro fioritura Amaryllis, Hippeastrum, Agapanthus e Nerine. Il bosco romantico si presenta con innesti di vegetazione tipica ligure quali pini marittimi e lecci ed un’altra tipicamente agricola con olivi e alberi da frutto e abitazioni contadine. Tra le specie della flora spontanea si segnalano crocus biflorus, iris foetidissima e l’orchidacea spiranthes spiralis, entità piuttosto rare in Liguria.
Nella valle del Leone, restaurata nella primavera del 2022, è stato realizzato un bosco ispirato alla Divina Commedia, con la porta degli inferi, la lonza (ricollocata, dopo anni di assenza, nella sua grotta) e il monumento a Dante Alighieri e Gabriello Chiabrera. Nel cuore del parco, l’area del Belvedere (1872) ideata da Giuseppe Rovelli è frutto di un ardito progetto di modellazione del terreno, con un’imponente grotta attraversata da ruscelli e spaccata da una cascata che proveniente dall’antro posto nei sotterranei del castello.
In una spianata erbosa si trovano recinti con daini e caprette tibetane. Subito fuori di due dei cancelli del parco vi sono due chiese: in basso il convento di San Francesco, ora in disuso, e il santuario della Madonna delle Grazie (intitolato anche a san Nicolò) in cima alla collina.
Nella parte alta è conglobata la porta nord all’abitato di Voltri inserita nella cinta muraria medioevale in parte ancora presente all’interno del parco.