La Torre della Specola si trova all’interno del perimetro delle mura del Forte Castellaccio nell’estremità meridionale del suo piazzale. Vi si accede per la rampa di ingresso al forte stesso, superato il fossato su cui si trovava in origine un ponte levatoio ed il portale in pietra squadrata in parte conservato.
La torre fu costruita tra il 1817 e il 1820, sul promontorio dove da secoli venivano eseguite le esecuzioni capitali, allo scopo di farne un complesso fortificato autonomo dotato di una cinta muraria e di una piazza d’armi. Nel 1836 la torre fu definitivamente inglobata nelle mura della nuova fortezza del Castellaccio di cui divenne elemento integrante a tutti gli effetti strategici e funzionali. Destinata con il forte a prigione dei detenuti più pericolosi per tutto il secolo scorso, fu particolarmente familiare ai genovesi della generazione passata per il colpo di cannone che a mezzogiorno in punto veniva sparato dalla sua cannoniera diretta verso la città.
L’edificio si articola su tre piani: il piano fondi destinato a polveriera, il piano terra con accesso oggi mascherato rivolto verso la città ed il primo piano dalla spessa volta a prova di bomba. Tutti i piani, compresa la terrazza armata, comunicano verticalmente con una serie di pozzetti probabilmente destinati all’invio delle munizioni, delle polveri e di quanto altro necessario ai vari livelli.
La struttura, interamente in mattoni, si articola su sei massicci pilastri centrali da cui a raggiera si diramano verso le spesse superfici delle pareti le nervature delle volte.
Tutti gli elementi strutturali contribuiscono ad accentuare la sensazione di potenza e di aggressività dell’architettura.
All’esterno, il lato a meridione presenta sul coronamento quattro grandi caditoie, corrispondenti ad altrettanti lati contigui del perimetro, che proteggono l’ingresso e le cannoniere sottostanti.
Gli altri quattro lati hanno invece le sole aperture corrispondenti alle cannoniere dei due piani centrate tra la coppia costante delle feritoie oblique. Molti elementi strutturali e decorativi presenti nella Torre della Specola (arconi delle volte, disegni delle inferriate, tessitura dei paramenti murari, ecc.) si ritrovano nel Forte Begato.
La realizzazione della Torre della Specola è coeva alla costruzione delle sette torri rotonde esterne alle Nuove Mura che, fronteggiando altrettanti bastioni, ne prendono il nome. La meglio conservata è la Torre di San Bernardino, attualmente di proprietà comunale, che permette di comprendere nei minimi dettagli i valori architettonici di tali strutture. Più in alto, risalendo verso il Castellaccio, si riconoscono i ruderi delle Torri di San Erasmo e di San Simone di fronte alle mura omonime.
(Tratto da “I forti di Genova” Sagep Editrice)