Il Forte Sperone è il più settentrionale tra i forti che coronano la cinta muraria di Genova. Sorge in posizione dominante sul Monte Peralto, da cui controlla le valli del Bisagno e del Polcevera, nonché il crinale che si estende verso la località dei Due Fratelli.
Già nel 1319, in questa zona esisteva una ridotta di epoca ghibellina; successivamente, nel 1478, viene citata una torre, sebbene la loro esatta posizione rimanga incerta. Una stampa della seconda metà del XV secolo, la celebre “Genua Urbs Maritima”, raffigura una torre isolata sul versante occidentale del monte.
Dal XVI al XVII secolo: le prime strutture difensive
Solo nel 1530 si inizia a considerare il Monte Peralto come luogo adatto alla costruzione di una vera e propria rocca. Le vedute di Genova del 1597 e altre stampe seicentesche mostrano già una massiccia torre sulla vetta. Con la costruzione delle “Mura Nuove”, questa struttura viene inglobata nella nuova cinta difensiva. La forma irregolare dei bastioni è dovuta sia all’adattamento delle mura alla preesistente fortezza, sia alla complessa morfologia del terreno.
In questa fase iniziale, non si registrarono lavori strutturali rilevanti: la posizione venne semplicemente livellata con un terrapieno, annullando l’antico castello medievale, ormai ritenuto obsoleto.

Le opere del 1747: cavaliere e casermetta
Durante il conflitto del 1747, sotto la direzione del patrizio Lazzaro Viganego, venne realizzato un cavaliere – un rialzo in terra rispetto al parapetto delle mura – per posizionare l’artiglieria in quota e consentire il tiro in depressione sul terreno sottostante.
I lavori furono completati rapidamente con l’impiego di gabbioni (strutture di contenimento riempite di pietrame), seguiti dalla costruzione di una casermetta per il presidio militare. A settembre dello stesso anno, si avviarono i cantieri con 200 operai al giorno. Tuttavia, nel 1748, un crollo causato dalla scarsa qualità dei materiali obbligò gli appaltatori a rifare la volta a regola d’arte.
Durante l’assedio del 1747, il Forte Sperone non fu teatro di scontri diretti. Un editto del Senato menziona soltanto l’invio delle truppe irreggimentate, in parte dislocate allo Sperone e in parte a Granarolo.
Ristrutturazioni nel XVIII secolo
Nel 1788, nuovi disegni mostrano una configurazione aggiornata del forte. I parapetti vengono rinforzati, il cavaliere viene ricostruito in muratura per ospitare quattro pezzi d’artiglieria, e si realizza una rampa inclinata che permette il trasporto di obici fino alla piazza superiore. Accanto alla rampa si trova la caserma, un edificio su tre piani di circa 25 metri di lunghezza per 8 di profondità. Altri tre edifici minori sorgono lungo i bastioni laterali, da cui si aprono due sortite collegate al cammino coperto e alla trincea avanzata verso i Due Fratelli.
All’epoca, l’armamento del forte contava dodici bocche da fuoco di vari calibri.
Trasformazioni in epoca sabauda (1815–1827)
Con la Restaurazione, il Forte Sperone subisce importanti trasformazioni. Nel 1815 viene costruito un muro che chiude la caserma in un triangolo bastionato, separandolo dalla città. Tra il 1821 e il 1826 si aggiunge una nuova caserma bastionata a sud, dotata di una lunga rampa d’accesso parallela alla facciata. Il tetto, collegato a un terrapieno retrostante, viene trasformato in una vasta piazza d’armi.
Una sola sortita è presente sul bastione occidentale, mentre sul lato verso la Val Bisagno si erge una postazione fortificata, interamente circondata da un alto muro.
La forma definitiva: un forte romboidale
Pochi anni dopo, il cavaliere settentrionale viene smantellato, e alla vecchia caserma del Settecento viene affiancato un nuovo edificio, formando con essa un angolo ottuso. Il complesso assume così la forma di un forte romboidale, arricchito da tre torri cilindriche: quella centrale ospita una scala elicoidale, mentre le due laterali si trovano sul filo delle Mura Nuove, completando la chiusura del bastione settentrionale.
Stato attuale: un gioiello dimenticato
Oggi il Forte Sperone si trova purtroppo in stato di totale abbandono, nonostante il suo grande valore storico, architettonico e paesaggistico. La sua posizione panoramica e la complessa stratificazione storica lo rendono una delle fortezze genovesi più affascinanti e meritevoli di valorizzazione.
(Tratto da “Fortificazioni campali e permanenti di Genova” di R. Finocchio, Valentini Editore)


(Planimetria da “I forti di Genova” Sagep Editice)