Le origini dei Forti di Genova: un patrimonio da scoprire

I Forti di Genova rappresentano un patrimonio storico e architettonico unico, testimone delle trasformazioni politiche e militari che hanno attraversato la città. Da semplici ridotte a imponenti fortezze, fino alle moderne difese costiere, raccontano una storia di strategia, ingegno e visione.
I Forti di Genova non sono solo testimonianze storiche, ma anche mete ideali per escursioni panoramiche, trekking e visite culturali.

Le Origini

La storia dei Forti di Genova inizia nel 1747, durante l’assedio da parte degli Austro-Piemontesi. La Repubblica di Genova costruì fortificazioni provvisorie per difendere la città. Queste includevano principalmente muraglie in pietra a secco e gabbioni per sostenere terrapieni. Le opere in muratura rimasero incompiute per mancanza di fondi, tranne Forte Diamante, realizzato grazie alla donazione di una famiglia patrizia.

Il Periodo Napoleonico e l’impulso Sabaudo

Durante l’epoca napoleonica, le difese genovesi ricevettero poche migliorie. Le risorse dell’Impero erano destinate all’esercito e alla logistica, relegando le fortificazioni a un ruolo secondario.
Con l’annessione al Regno di Sardegna, tra il 1815 e il 1830, Genova vide la costruzione di enormi fortezze. Il governo sabaudo investì in una politica militare opposta a quella francese, realizzando strutture che né la Repubblica né l’Impero avrebbero potuto permettersi.

Panorama dei Forti di Genova immersi nella vegetazione collinare, con il Puin  in primo piano e in lontananza forte fratello minore.
Veduta del Forte Puin e sullo sfondo il Fratello Minore

Architettura e tecnologia militare

Le nuove fortezze sabaude si distinguono per:

  • Uso del mattone come materiale principale
  • Stile romantico con richiami medievali
  • Contrasto visivo tra elementi napoleonici e aggiunte sabaude
  • Adattamento alle nuove artiglierie, con proiettili cilindrici e maggiore potenza di penetrazione

Questi elementi conferiscono alle strutture un aspetto articolato e possente, frutto dell’evoluzione tecnologica e strategica.

Il Piemonte intendeva trasformare Genova nella piazza più munita d’Europa, pronta ad accogliere il Governo Regio in caso di minaccia su Torino. Tuttavia, i forti non furono mai utilizzati in guerra, servendo solo durante l’insurrezione del 1849.

Panorama del forte Castellaccio con sullo sfondo il monte di Portofino.
Forte Castellaccio, Torre Specola e sullo sfondo il monte di Portofino

Le Difese Costiere del Tardo ‘800

Alla fine del XIX secolo, con l’alleanza con l’Austria e il deterioramento dei rapporti con la Francia, si potenziarono le batterie costiere e si costruirono nuove fortezze per difendere Genova da ponente.

Caratteristiche delle nuove fortificazioni:

  • Strutture a livello del suolo
  • Murature in pietra coperte da terra per mimetizzazione
  • Volte in calcestruzzo per maggiore resistenza
  • Presenza del fossato perimetrale

Tra queste, spiccano i forti tra Cornigliano e Sestri e presso il Passo del Turchino, dismessi dopo la Prima Guerra Mondiale.

Vista panoramica del Forte Sperone di Genova sul crinale collinare.
Forte Sperone e le mura che scendono verso il Castellaccio
Mappa dei Forti

(Tratto da “Fortificazioni campali e permanenti di Genova” di R. Finocchio, Valentini Editore)

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