Se state passeggiando lungo le Mura Nuove di Genova, scendendo verso la Valle del Bisagno, incontrerete un punto cruciale della storia difensiva della città. Troverete la Porta di San Bernardino.
Prende il nome da una piccola chiesetta che un tempo sorgeva a poche decine di metri all’interno della cinta muraria.
Architettura e Caratteristiche
Dal punto di vista architettonico, questa porta condivide molte somiglianze con la vicina Porta Chiappe. Per chi arrivava dalla città, l’accesso era garantito da due antiche “crôse” (sentieri tipici liguri). Questi sentieri si congiungevano proprio davanti alla sua ampia uscita ad arco ribassato.
La prima crôsa: Originariamente partiva quasi in linea retta dalla Porta dell’Acquasola. È in gran parte intatta, sebbene con qualche modifica tra Piazza Corvetto e Piazza Manin.
La seconda crôsa: Di questa, che un tempo risaliva dal Portello con ampie curve, oggi rimangono solo gli ultimi duecento metri, che conducono dalla Chiesa di S. Maria della Sanità fino a San Bernardino.
Com’era la Porta Originale
Grazie ai rilievi lasciati dal Codeviola, sappiamo che la struttura originale era piuttosto semplice:
galleria coperta con volta a botte ribassata (larga circa 5,75 metri).
Due panche in pietra per i viandanti lungo le pareti laterali.
Aperture alle estremità con portali larghi circa 2,25 metri.
Il Piano Superiore: Difesa e Guardia
A livello del terrapieno delle mura, il piano superiore era organizzato strategicamente per la difesa:
Una vasta garitta (come quella di Porta Chiappe).
Un “quartiere” dedicato al corpo di guardia sul lato opposto.
La peculiarità: I due volumi erano mantenuti staccati. Questo permise alla “strada del cannone” (la via di servizio lungo le mura) di proseguire senza interruzioni. Questa continuità non avveniva alla Porta Chiappe e alla Porta degli Angeli.
Le Trasformazioni Ottocentesche
Durante la sistemazione ottocentesca, la porta subì importanti modifiche, volte a dare maggiore continuità al sistema difensivo:
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- Livellamento: L’intero primo piano fu spianato. Ciò include il “quartiere” della guardia. Solo la garitta resistette fino all’ultima guerra. Questo fu fatto per enfatizzare la continuità dei rampari e della strada di servizio.
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Ristrutturazione Interna: L’interno della galleria fu ristretto con due sottili muri e rinforzato con due grossi contrafforti.
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- Abbassamento: Il piano di calpestio (e l’arco esterno) furono abbassati di circa un metro, similmente a quanto avvenuto a Porta Chiappe.
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- Estetica: La facciata rivolta verso la campagna fu impreziosita. Due robuste paraste verticali in mattoni ferrigni furono aggiunte. Erano chiuse da un archivolto. Queste paraste nascondevano le mensole in pietra della garitta originale.
A differenza di Porta Chiappe, l’intervento su San Bernardino fu considerato più organico e rifinito. La netta distinzione tra l’antico muro in pietra e l’utilizzo del cotto nelle nuove aggiunte è evidente. Ancora oggi, le parti eseguite durante l’ultimo intervento sono chiaramente visibili.
(Tratto da “Le Fortificazioni di Genova” di Leone Carlo Forti)




