Le due cime, conosciute come Fratello Maggiore (635 m) e Fratello Minore (622 m), dominano la zona a nord dello Sperone, lungo il percorso che conduce al Forte Diamante. Le cime sono raggiungibili in circa un’ora di cammino dalle mura del Righi, oppure salendo da Begato o Preli. Offrono panorami suggestivi e un forte valore storico.
Un luogo di storia
Durante l’assedio del 1747, le Due Cime furono presidiate dai Genovesi. Vennero costruite fortificazioni campali – palizzate, fossati e ridotte – che si estendevano dallo Sperone fino alla vetta del Fratello Maggiore. I lavori iniziarono il 12 aprile e durarono due settimane. Le due cime erano racchiuse in un unico recinto trincerato, con una ridotta su ciascuna vetta.
Non è certo chi fu il progettista, ma si ipotizza Sicre o un ingegnere militare francese giunto con i rinforzi.
Il ritorno dei Francesi
Nel 1800, durante un nuovo assedio, i Francesi tornarono a presidiare i Due Fratelli, costruendo nuove ridotte, ma evitando di piazzarvi artiglieria per non correre il rischio che venisse usata contro la città in caso di caduta.
Il 30 aprile, gli Austriaci conquistarono temporaneamente la posizione, installando due piccoli cannoni. Tuttavia, un contrattacco francese li respinse.
Secondo alcune fonti, Ugo Foscolo sarebbe stato ferito in questo scontro, ma i documenti ufficiali riportano invece che fu colpito giorni dopo, durante una ritirata nella valle del Polcevera.

Forte Fratello Minore
Il forte si trova a circa 200 metri a ovest del “Fratello Maggiore”, nel punto dove un tempo sorgevano due ridotte provvisorie in terra battuta e gabbioni, realizzate rispettivamente nel 1747 e nel 1800.
Durante il periodo napoleonico fu costruita una semplice torre. Tuttavia, la struttura che possiamo ammirare oggi risale agli anni tra il 1815 e il 1823, opera del Genio Militare Sardo. Ancora oggi è visibile il punto di giunzione tra la torre originaria e il massiccio muraglione aggiunto successivamente.
Architettura e Struttura
Il forte presenta caratteristiche simili a quelle del Forte Puin, il che fa pensare a un medesimo progettista.
La costruzione si compone di:
- Un alto muro che racchiude un’area trapezoidale.
- Una torre perimetrale, rivolta verso Begato, costruita in pietrame con conci irregolari. Gli spigoli, le feritoie, le finestre e gli architravi sono in pietra da taglio.
- Elementi in mattoni, presenti nelle volte, negli archetti dell’ultimo piano e nel parapetto del terrazzo.
Agli inizi del Novecento fu aggiunta una piccola polveriera sugli spalti.
Accesso e Difese
L’ingresso principale si apre su un fossato parzialmente colmato. Da qui, una strada acciottolata sale attraverso una trincea sorvegliata dalle feritoie della torre e del terrapieno.
L’accesso alla torre è sul lato sud. Si entra in un grande stanzone con numerose feritoie (troppo alte per un utilizzo diretto: si presume l’esistenza di una passerella lignea perimetrale). Sul lato che guarda il “Fratello Maggiore”, una scaletta conduce al piano seminterrato, illuminato da feritoie, con accanto una cisterna da 23 m³.
Al primo piano si trovano due finestre a cannoniera e i resti di un solaio ligneo oggi scomparso. La copertura è una volta a botte spessa, progettata per resistere ai bombardamenti. Il terrazzo è piano, con parapetti da cui sporgono caditoie su mensole in pietra e barre in ferro.
Armamenti e Capacità Difensive
Dai disegni conservati presso il Genio Militare di Genova risultano le seguenti postazioni:
- 1 cannone sullo spalto nord, per controllare l’alta Val Polcevera.
- 3 cannoni sullo spalto sud, puntati verso la bassa Val Polcevera (ancora visibili i basamenti in pietra).
- 4 cannoni diretti verso il Fratello Maggiore.
- Nella sella tra i due forti, un ripiano predisposto per un’ulteriore batteria.
La linea di fuoco dei parapetti è di circa 20 metri, con 20 postazioni protette da feritoie. In tempo di pace, la guarnigione era composta da 15 uomini, numero non sufficiente per coprire tutte le feritoie. In caso di necessità, altri 20 soldati potevano essere alloggiati su pagliericci.
La riservetta polveri conteneva fino a 1.200 kg di esplosivo.
Oggi il forte è in stato di abbandono.


(Planimetria tratta da “I forti di Genova” Sagep Editice)
Forte Fratello Maggiore
Storia e Architettura del Forte (1805–1945)
Il forte fu costruito dal Genio Militare Francese tra il 1805 e il 1814, e successivamente modificato negli esterni dal Genio Militare Sardo tra il 1815 e il 1823. Nel 1936, parte della struttura venne demolita per esigenze militari, mentre durante la Seconda Guerra Mondiale fu completamente abbattuto. Sulla vetta spianata del monte furono infatti realizzate quattro piazzole antiaeree.
Oggi del forte resta solo un piccolo vano interrato. Tuttavia, un eventuale rifacimento non risulterebbe complesso, poiché sono ancora disponibili i disegni originali dettagliati, che illustrano sia la forma originaria della torre francese sia le successive modifiche apportate dal Genio Sardo.
La Struttura Originaria del Forte
La costruzione iniziale presentava una pianta quadrangolare semplice e somigliava molto al “Fratello Minore” e al forte Puin, con cui condivideva dimensioni simili. La torre misurava 16,75 x 14,85 metri ed era alta circa 10 metri su due piani.
Caratteristiche principali:
- Caditoie aggettanti al centro di ogni lato.
- Ingresso protetto da un fossato.
- Piano terra con numerose feritoie.
- Primo piano con cinque troniere alternate a feritoie.
- Terrazzo piano a prova di bomba.
- Muri verticali con spessore costante di 130 cm.
Le Modifiche del Genio Militare Sardo
L’intervento sardo cambiò radicalmente l’aspetto del forte. Le mura furono rinforzate fino a raggiungere 2,20 metri di spessore alla base, con una forte inclinazione (scarpa), rendendo l’edificio simile a un tronco di piramide.
Dettagli architettonici distintivi:
- Paraste con archi a metà altezza, su tre finestre cannoniere.
- Motivo decorativo con archi, lesene e contrafforti simile al forte Diamante, suggerendo un progetto comune.
- Scala riposizionata e alcune tramezzature demolite.
Distribuzione interna:
- Piano terra con tre vani illuminati da feritoie e un vano seminterrato accessibile da botola, dotato di due feritoie sul fossato e una cisterna d’acqua.
- Primo piano destinato all’alloggio dei soldati, con nove finestre.
- Terrazzo superiore con nove caditoie per la difesa ravvicinata.
Armamento e Capacità Difensiva
Il forte era dotato di:
- Quattro cannoni principali.
- 30 metri di linea di tiro dai parapetti.
- 22 postazioni aggiuntive dietro le feritoie.
La guarnigione stabile era composta da 20 soldati, ma in caso di emergenza poteva accogliere altri 30 uomini, che dormivano su paglia. La polveriera interna poteva contenere fino a 1.000 kg di munizioni.
(Tratto da “Fortificazioni campali e permanenti di Genova” di R. Finocchio, Valentini Editore)