Il Forte Begato venne edificato tra il 1818 e il 1820 come parte del grande sistema difensivo di Genova, voluto dal Regno di Sardegna dopo le turbolenze dell’età napoleonica. Situato sul crinale del Monte Begato, l’imponente costruzione serviva a proteggere la Val Polcevera e a vigilare sul versante nord della città, controllando le vie di accesso interne e costiere.
Nel corso dell’800, il forte mantenne una funzione militare strategica, pur non essendo mai coinvolto in azioni belliche dirette. Con l’evoluzione delle tecniche di guerra e il cambiamento degli equilibri politici, le strutture difensive liguri persero progressivamente la loro centralità, e il Forte Begato iniziò il suo lento declino.

Durante il Novecento, l’edificio venne occasionalmente riutilizzato: prima come caserma e deposito, poi in epoca più recente come centro di accoglienza temporaneo. Tuttavia, l’assenza di interventi strutturali e la posizione isolata lo hanno reso vittima di incuria e abbandono per diversi decenni.
Negli ultimi anni, sono emersi progetti di riqualificazione volti a restituire dignità al complesso, con l’obiettivo di trasformarlo in uno spazio fruibile dalla cittadinanza e dai turisti.


Galleria fotografica Forte Begato
Arroccato sulle alture genovesi come un guardiano silenzioso del tempo, il Forte Begato è più di un semplice baluardo architettonico: è un frammento vivente della storia, una cornice di pietra che racconta la Genova meno esplorata. Questa galleria fotografica è un invito a camminare tra mura intrise di memoria, a scrutare l’orizzonte dove il cielo incontra il mare, e a scoprire dettagli nascosti che sfuggono a uno sguardo frettoloso.
Le immagini raccolte non sono solo documentazione visiva, ma piccole narrazioni silenziose: luci, ombre, texture e prospettive che danno voce a ciò che resta. Che tu sia un amante della storia, un esploratore urbano, o semplicemente in cerca di bellezza autentica, qui troverai uno sguardo intimo su uno dei luoghi più suggestivi del Parco delle Mura.


(Tratto da “I forti di Genova” Sagep Editice)